RAE ARMANTROUT: non confondere il fasullo con il falso
Fotografia di Andrea Auge
Rae Armantrout è una poetessa statunitense nata a Vallejo il 13 aprile 1947. Autrice di 16 raccolte poetiche e presente in numerose antologie, la sua collezione di liriche “Versed” (Wesleyan University Press, Connecticut, 2009) è stata insignita nel 2009 del National Book Critics Circle Award e l’anno successivo del Premio Pulitzer per la poesia. Ha conseguito un bachelor’s degree all’Università della California, Berkeley e successivamente un Master in scrittura creativa alla San Francisco State University. Tra i poeti fondatori della tendenza d’avanguardia degli anni ’70 denominata Language poets, Rae Armantrout è professoressa emerita all’Università della California, San Diego, dove ha insegnato per più di 20 anni ed è stata a lungo direttrice della New Writing Series. Vive a Everett, Washington.
Di seguito le prime tre poesie sono tratte dal suo ultimo libro uscito a ottobre 2020 negli USA “Conjure” (University Press of New England, 2020) le altre due sono state pubblicate in The New Yorker.
SENZA EGUALI
Questo eucalipto,
con le sue foglie ellittiche
a penzoloni, leggere e secche
come una crisalide abbandonata,
con i suoi modesti grappoli
di fiori rosa pallido
e la posa languida,
è il mio ideale irraggiungibile.
Qualcosa di simile,
a un rovinoso rudere,
ormai trascorso
e in bella vista –
da nessuna parte
nel nostro dannato sistema
stellare
esiste
una tale bellezza.
NONESUCH
This eucalyptus,
with its elliptical leaves
dangling, light and dry
as an abandoned chrysalis,
with its modest bunches
of pale pink flowers
and languid pose,
is my unattainable ideal.
Of a piece,
in pieces,
past it all
and in plain view –
nowhere
in the blasted web
of stars
is there any
such beauty.
AVVERTIMENTO
Il modo in cui un gesto
usato per scongiurare guai
divenne allegro nel saluto.
C’era così tanto di imminente
ed evanescente
di cui prendere nota
sempre;
ci siamo sentiti come attori
prima di sapere
cosa stessimo facendo
e dopo.
*
Si scopre
che la maledizione della mummia
è reale.
Estrai una densa morte
dal terreno
e la bruci –
ti uccide.
Ma in tutti i film
le maledizioni sono un trucco della trama
a buon mercato.
Lo stupido
che non sa leggere il geroglifico
muore prima
e non manca a nessuno, lui.
Loro.
Noi siamo nati ieri.
Siamo spiacenti.
NOTICE
The way a gesture
used to ward off trouble
became cheerful waving.
There was so much looming
and vanishing
to take note of
always;
we felt like play actors
before we knew
what we were about
and after.
*
Turns out
the mummy’s curse
is real.
You pump thick death
out of the ground
and burn it –
it kills you.
But in all the movies
curses are a cheap
plot trick.
The doofus
who can’t read the hieroglyph
dies first
and no one misses him.
Them.
We were born yesterday.
We’re sorry.
PINOCCHIO
Filo. Fune.
In questo sogno,
i sentieri si incrociano
e si incrociano ancora.
Stanno componendo
un ragazzo reale
fuori dall’ordinario.
*
Ognuno
è l’unico
vero ragazzo.
Ognuno lo sa
deve essersi
sbagliato
su questo, ma
non può sentire
come
*
Il pesce
e il pescatore,
il pilota,
la principessa,
il vigile del fuoco e
quelli in fiamme
PINOCCHIO
Strand. String.
In this dream,
the paths cross
and cross again.
They are spelling
a real boy
out of repetition.
*
Each one
is the one
real boy.
Each knows
he must be
wrong
about this, but
he can’t feel
how
*
The fish
and the fisherman,
the pilot,
the princess,
the fireman and
the ones on fire
tratte da “Conjure” (University Press of New England, Collana Wesleyan Poetry Series, 2020)
E
1
Teso e tenue
crescono dalla stessa radice
come pure tenero
nelle sue diverse forme:
il fiore dell’acetosella;
la falena gialla.
2
Non vorrei confondere
il fasullo
con il falso.
Il fasullo
è un pollice dolente
mentre il falso
si rovescia
come fanno pesci e giocolieri.
And
1
Tense and tenuous
grow from the same root
as does tender
in its several guises:
the sour grass flower;
the yellow moth.
2
I would not confuse
the bogus
with the spurious.
The bogus
is a sore thumb
while the spurious
pours forth
as fish and circuses.
CRESCENDO
LA LUCE 1
Tre in punto, circa due ore di luce rimaste,
gloriose sul pero ornamentale,
alcune foglie punteggiate di rosso scuro.
Le grandi foglie di ciò che pensiamo sia
finto arancio — di nuovo gialle, come quando sono apparse
per la prima volta — e presto cadranno.
Mi mancherai così tanto quando te ne sarai andato.
Mi mancheresti se guardassi altrove
o se una nuvola coprisse il sole.
Mi manca questo momento
mentre continua ad accadere.
LA LUCE 2
Quel piccolo albero,
dalle foglie ora punteggiate
d’oro e rosso
scuro, ha passato
tutte le transazioni —
teso in crescendo,
senza innalzare lodi a nessuno.
L’oro per cui la mia gente
ha raso al suolo il mondo…
è stato incassato là fuori.
CRESCENDO
THE LIGHT 1
Three o’clock, about two hours of light left,
glorious on the ornamental pear,
some leaves grizzled dark red.
The large leaves of what we think is
mock orange—yellow again, as when they first
appeared—and will soon fall.
I’ll miss you so much when you’re gone.
I’d miss you if I looked away
or if a cloud covered the sun.
I miss this moment
as it goes on happening.
THE LIGHT 2
That little tree,
leaves now grizzled
gold and dark
red, is past
all transaction—
stiff in crescendo,
praising no one.
The gold my people
razed the world for—
cashed out there.
pubblicate in The New Yorker
(Traduzioni: Valentina Meloni)