Pingarìa: il festival di Pescocanale alla riscoperta delle tradizioni, del dialetto e del buon cibo a km zero

Questa sera, notte di San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, a Pescocanale in provincia dell’Aquila,  si svolgerà la VII edizione della “Pingarìa”. I “pingari” organizzatori sono tutti giovani under 30. Ma perché “pingari” e “Pingarìa”?

«“Pingari” – ci dicono i ragazzi che da sette anni hanno dato vita alla manifestazione- è un appellativo usato in passato dai paesi vicini per identificare e schernire i cittadini del borgo di Pescocanale. L’etimologia che ci piace ricordare è storica e deriva dal verbo latino pingĕre (dipingere, colorare, tingere) e prende spunto da un mestiere antico che caratterizzava gli abitanti di Pescocanale, impegnati nelle tintorie che già dall’Ottocento tingevano, dando colore ai panni bianchi di un largo bacino del centro Italia. L’utilizzo del neologismo “Pingarìa” – continuano con evidente soddisfazione i nuovi “pingari” – vuole riaffermare con orgoglio l’appartenenza e la dedizione al lavoro, con lo scopo di “colorare” – pingere– la parte antica del borgo di Pescocanale fornendole una nuova luce, nuovi colori che prendano ispirazione dal passato ma con una buona dose di innovazione.»

 

La manifestazione, che avrà inizio dalle 20.30, si snoderà per le vie del piccolo borgo marsicano e il visitatore potrà gustare prodotti tipici a chilometro zero e divertirsi, poi, con il tradizionale ballo della pupazza.

Inserito all’interno del festival è il concorso nazionale di poesia dialettale “E vola, vola, vola”.

«Il dialetto – spiegano ancora gli organizzatori- è una forma identitaria: dice chi siamo e da dove veniamo, ci ricorda la musica e i suoni di quelle anziane zie e nonne nei vicoli di quel borgo che la Pingarìa si prefigge lo scopo di riportare a nuova luce . Dall’inizio del progetto abbiamo iniziato una lunga raccolta di testimonianze con lo scopo di non perdere quella parte di storia linguistica che sta scomparendo insieme alle vecchie generazioni; vogliamo che i giovani di domani abbiano la stessa fortuna che abbiamo avuto noi ascoltando e parlando una lingua identitaria e unica, come lo sono i dialetti. Dal secondo anno del festival “Pingarìa” abbiamo lanciato il concorso di poesia al livello nazionale: la risposta è stata importante e vernacoli da tutto il Paese hanno raggiunto, insieme ai loro autori e autrici, il piccolo borgo di Pescocanale. Il confronto, il sostegno tra le varie lingue dialettali è stato un modo per conoscersi e riconoscersi nelle differenze e nelle assonanze, il concorso di poesia giunto ormai alla sua sesta edizione continua a raccogliere  entusiasmo e partecipazione numerose.»

Tradizione, cultura, folklore sono gli ingredienti fondamentali della manifestazione che allieterà e dipingerà di allegria la notte di San Lorenzo a Pescocanale: « È un progetto ambizioso – concludono i pingari – quello di ragazzini, ormai diventati ragazzi, uomini e donne, di riaccendere la parte antica di quel paesello in cui sono cresciuti; un progetto che ha visto il sostegno della comunità e tanto basta a proseguire il cammino: vedere la collaborazione e l’unione delle diverse generazioni lavorare per un unico scopo. Anziani e bambini indossano le stesse t-shirt, ormai divenute un marchio, ognuna con un diverso proverbio nel corso delle diverse edizioni. Il borgo, questa sera, sarà di nuovo popolato da macchie di colore e musica, dialetto e arte culinaria tradizionale . Quelle stradine in cui abbiamo giocato, mangiato e dove spesso ci siamo sbucciati le ginocchia, saranno ancora una volta il luogo di una grande festa.»

 

Buona “Pingarìa” a tutti in questa magica notte delle stelle cadenti!

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!