Dentro al Salone del libro di Torino 2024
Il tema di quest’anno al Salone del libro di Torino è “Vita immaginaria”: la vita immaginaria muove la vita creativa, come scrive Natalia Ginzburg nel suo magnifico saggio, e a volte riesce perfino a intuire quali saranno le vicende della vita reale. Parlare di vita immaginaria quindi significa costruire un’immagine del futuro che si può costruire, ed è auspicabile che lo sia, attraverso la letteratura, il cinema, l’arte, la parola scritta. In tal senso questo Salone diventa un omaggio alla vita immaginaria, in tutte le sue forme tanto da proporre iniziative di vario genere attraverso i libri, le presentazioni e non solo.
L’ultima edizione del Salone del Libro di Torino, sotto la direzione di Annalena Benini, si è conclusa con un bilancio finale di 222mila visitatori, stabilendo così un nuovo record, con un aumento di 7mila partecipanti rispetto all’edizione precedente e un generale aumento delle vendite di libri agli stand.
Nel mondo dell’immaginario e dell’attesa di conoscere il futuro si pone il salotto di lettura delle carte dei Tarocchi nello stand di Lo Scarabeo, casa editrice torinese che da 37 anni esplora il mondo della spiritualità, dell’arte e dei tarocchi. E così all’interno dello stand all’Oval è possibile interrogare le carte per conoscere il proprio futuro affidandosi a una cartomante per una lettura flash di 10 minuti. E poi ci sono anche i tarocchi che svelano il futuro del Pianeta. Cosa aspettarsi? Tutto può accadere ovviamente e gli scenari possibili vanno da quelli catastrofici a soluzioni sostenibili. Chissà! L’iniziativa vuol sottolineare che dipende dall’esito delle scelte effettuate e quindi non resta che attendere. Una iniziativa, questa, che accanto a tante altre fanno del Salone del libro non soltanto uno spazio espositivo ma sempre più un mondo in cui perdersi e vivere un’esperienza tra letteratura, cultura, musica e anche un pizzico di mistero.
Ma il XXXVI Salone Internazionale del Libro di Torino si propone anche come vetrina per la città della carta. Ed è così che la città di Fabriano ha presentato due importanti pubblicazioni: “Fabriano Contemporanea” il catalogo della Biennale Internazionale d’Arte contemporanea e il volume “Cartare, Memorie di donne nella città della carta”. Volumi che costituiscono una preziosa testimonianza dell’arte e della cultura di Fabriano e si armonizzano appieno con il tema del Salone di quest’anno, “Vita immaginaria” instaurando un dialogo tra l’immaginazione e la realtà che si riscontra nei volumi presentati e che attraverso la storia e le espressioni artistiche di Fabriano conducono a riflettere sul fatto che proprio l’arte è in grado di interpretare l’umana percezione del mondo. E a valorizzare l’attività delle cartiere un artigiano ha mostrato come avviene la produzione della carta di Fabriano all’interno dello stand dedicato alla Regione Marche.
Tra le tante attrattive disposte nel Salone il Bosco degli scrittori è tornato da protagonista a Torino. Si tratta di uno spazio di circa 400 metri quadri, “verde e vivente, che tra terra, rocce e specchi d’acqua accoglie migliaia di piante, un sottobosco di cespugli e arbusti e una vera foresta di alberi a medio e alto fusto”. Un luogo dedicato alla cultura della biodiversità. Oltre a ospitare l’area espositiva dedicata alle pubblicazioni di Aboca Edizioni, il Bosco degli scrittori è dotato di uno spazio dedicato all’accoglienza e di un auditorium da 120 posti coperto da una volta vegetale: in questo spazio-incontri verde, avvolti dagli alberi, si alternano ogni giorno autori e autrici, italiani e internazionali.
In un mare di sterminati eventi proposti dal Salone ce ne sono alcuni che hanno catturato l’attenzione di curiosi di ogni età come lo spazio de L’Ippocampo, allestito come una vera e propria locomotiva per lanciare l’ultima uscita della trilogia di Maldoror oppure le interessanti proposte di Corraini e Treccani che per l’occasione ha presentato il nuovo volume della serie Tesori svelati. Si tratta di una versione meticolosamente digitalizzata dell’opera originale di Marco Polo, Il Milione, un’edizione limitata a 299 copie e stampata con retino stocastico su carta pergamena con tanto di inserti in oro zecchino.
Ma il l Salone è prima di tutto luogo di contaminazione e così offre l’opportunità di immergersi in culture diverse per esempio nel grande stand della Cina o in quello della Romania.
E sempre a proposito di contaminazione il Salone ha dato vita ai book party che così invadono gli stand dando luogo a letture che sono occasione di incontro, discussione e nuove amicizie.
Naturalmente non sono mancate le mostre, gli eventi, le conferenze e anche un po’ di leggerezza con Luciana Littizzetto.
Gli incontri organizzati nella sezione Leggerezza, hanno proposto la narrativa capace di penetrare tra le luci e le ombre della vita per dare anche un po’ di spensieratezza ai lettori evidenziando come il linguaggio televisivo sia in grado di costruire spazi di intrattenimento e di risate.
Questo e molto altro al Salone Internazionale del libro di Torino dove hanno trovato spazio autori affermati e autori emergenti, Case editrici di piccole, medie e grandi dimensioni, Associazioni culturali accanto agli stand delle Regioni italiane e della RAI. Movimento di idee, energie, cultura e incontri. A completamento di questa iniziativa che mobilita tutta la città le numerose iniziative realizzate nell’ambito di Salone off Torino in luoghi di interesse come il Museo Egizio.