Il volume di Arianna Geronzi fa parte di un progetto più ampio, volto alla definizione e all’approfondimento del Made in Italy inteso non soltanto come specifico segmento produttivo bensì come espressione di una Cultura (la C maiuscola non è casuale) che ha lasciato un’impronta netta e indelebile in diversi settori quali la moda, l’alimentazione, l’architettura, il design automobilistico e molto altro.
Il libro si apre con una frase di Stendhal il quale sosteneva che la bellezza fosse un qualcosa capace di suscitare in noi delle emozioni talmente forti da condurci in una dimensione in qualche modo trascendente al razionale. La bellezza è, per lui, un dono da custodire e difendere in quanto legame privilegiato con il divino.
Cos’è la Moda Sposi 2.0
Il primo capitolo di Moda sposi 2.0 – Dalle origini fino alle evoluzioni del mondo digitale 3.0 e biografia dello stilista Massimo Raggi creatore del suo brand Made in Italy, è dedicato al rapporto, o meglio, al continuo dialogo tra Natura e Cultura, sulla riflessione su come la prima abbia influenzato la seconda e su come la seconda abbia modificato, quasi sempre negativamente, la prima. La Moda è, per usare le parole dell’autrice “una forma di espressione culturale che riflette i valori e le tendenze del momento” purtroppo però “la produzione di tessuti, la tintura, il trasporto e lo smaltimento dei vestiti contribuiscono all’inquinamento, allo sfruttamento delle risorse e ai cambiamenti climatici”. L’ autrice mostra profonda sensibilità al problema dell’impatto ambientale e ravvisa la necessita di educare sia i clienti che gli operatori del settore ad effettuare delle scelte consapevoli volte ad un “Futuro planetario sostenibile”. Consapevolezza, questa è la parola giusta.
Nelle pagine successive Arianna Geronzi ripercorre, in modo dettagliato e appassionato, la storia degli abiti e degli accessori indossati il giorno del matrimonio sia dalla sposa che dallo sposo. Nel condurci per mano su questo sentiero che attraversa secoli e continenti, noi riusciamo a l’immensa passione e competenza dell’autrice che ha, tra le altre cose, il grande merito di considerare la moda, come parte rilevante e distintiva dell’evoluzione umana e non un mero dettaglio, una semplice curiosità. Noi siamo quello che mangiamo, quello che leggiamo, ma anche quello che indossiamo, le scelte che facciamo. Ogni dettaglio è un simbolo che incontrerà chi avrà la capacità di decodificare. La moda come messaggio da accogliere e decriptare.
Il capitolo intitolato “Curiosità matrimoni vip” ci fa capire come gli abiti indossati da personaggi famosi, ma anche le loro acconciature, diventino un modello da seguire anche per chi non ha la fortuna di godere della loro fama e dei loro privilegi. Ovviamente il Made in Italy ha sempre avuto un grande appeal sulle dive di Hollywood, solo per citarne alcune: Audrey Hepburn, Jacqueline Kennedy e la principessa Grace Kelly.
Particolarmente interessante è la sezione dedicata alle tradizioni del matrimonio nel resto mondo. Ovviamente dopo aver analizzato le mode e i costumi nel nostro paese, l’autrice ci riporta diverse curiosità in merito a quello che è viene considerato un rito non soltanto formale bensì una sorta di comunione spirituale con un’altra persona. Arianna Geronzi, ci spiega con dovizia di particolari, l’origine di alcuni riti e simboli legati al matrimonio quale il lancio di riso, l’uso delle fedi, la scelta di certi colori per i vestiti indossati prima, durante e dopo la cerimonia nuziale.
Moda Sposi 2.0, le storie degli stilisti
Degne di nota sono le sezioni dedicate a cinque illustri rappresentanti del Made in Italy. La prima, Gabriella Marin, stilista, modellista, diplomata presso l’Istituto Secoli di Padova nonché Direttrice Creativa della Sartoria Castelmonte Onlus, creatrice da più di dieci di intimo su misura, e non solo da sposa, seguendo i parametri più rigidi della sostenibilità. Il secondo personaggio preso in considerazione è Filippo La Fontana, stilista illuminato che ha sempre tratto la sua ispirazione dalla musica e dal cinema in una sorta di commistione onirica delle arti. Singolare e bellissima è la storia di Massimo Raggi e a tale scopo riporto testualmente le parole dell’autrice: “Massimo Raggi nasce il 3 settembre del 1965 in provincia di Terni, al confine di Narni, da una famiglia contadina. In campagna, da bambino assieme al figlio del vicino, gioca ad imitare gli adulti. Il suo amore per la moda sboccia grazie a sua nonna, che sferruzzava e creava meravigliosi maglioni. Da giovinetto incontra una ragazza, vicina di casa, studentessa in una scuola di sartoria e per imitazione comincia a giocare con le stoffe. Sempre in giovane età impara a lavorare all’uncinetto e, poi, comincia pure ad insegnare quest’arte alle bambine dei vicini”. Massimo Raggi diventerà una degli stilisti più fantasiosi e visionari dell’intero panorama nazionale e non solo. A corredo del libro Moda 2.0 troverete alcune magnifiche foto dei modelli di abito da sposa da lui realizzati. Il quarto e ultimo personaggio che l’autrice ci presenta è Victor Pugi, creatore di moda Made in Italy di alto livello dal 1986 mentre il quinto è Mirko Cheyenne, look maker da oltre trent’anni, che, come nel caso di Massimo Raggi, viene intervistato da Arianna Geronzi. Grazie alle sue parole il lettore scoprirà le tendenze attuali nel campo dell’acconciatura e del trucco.
Moda Sposi 2.0, le conclusioni
Questo libro, elegante ed esaustivo in ogni sua parte, si conclude con la biografia dell’autrice, una donna che ha saputo trasmettere al lettore la sua passione per la moda e la comunicazione. Questo lavoro ha il grande pregio di essere scritto in un linguaggio intellegibile anche ai non addetti al settore, una sorta di storia breve degli usi e costumi di una società in continua evoluzione anche grazie ai mass-media e alle più moderne tecniche di comunicazione. La moda diventa una sorta di link tra quello che siamo stati e quello che siamo, strizzando anche l’occhio a quello che saremo. Il Made in Italy è il filo conduttore di tanti professionisti seri ed impegnati che stanno tracciando la strada che i nostri figli e nipoti seguiranno.
Il libro è apprezzabile per la struttura agile e avvolgente e per l’inserimento di vari link che consentono al lettore un eventuale approfondimento. Attendiamo con piacere ed ansia gli altri due libri della Trilogia.