Sono lieto di vedere che siamo diversi. Che insieme si possa diventare più grandi della somma di entrambi.
(Leonard Nimoy)
La silloge “Seduzioni Verbali” pubblicata nel 2023 dalla casa editrice Il Foglio è l’incontro di due ben distinte anime poetiche: quella del pluripremiato poeta bolognese di origini sarde Stefano Baldinu e quella della giovane poetessa siracusana Alessia Guarraci, autrice della prima parte del libro. Quello che colpisce della poetica della Guarraci è il continuo uso di termini stranieri, un affermare l’universalità del linguaggio poetico, liberato dai suoi confini territoriali e semantici. Sono dardi le sue brevi poesie, impregnate di un profumo e intenso e sensuale che ci entra nelle narici a volte in modo dolce e a volte in modo prepotente: “Volevo smettere ma sento nella saliva il tuo richiamo acido” (da “Stringimi”).
A rendere ancora più ricca questa sezione vi sono le illustrazioni a matita realizzate durante il periodo del Covid dall’artista Giuseppe Rametta.
Hanno tutti i titoli maiuscoli le poesie,20, di Stefano Baldinu. È un affermare, ancor prima di parlare, un bagnarsi i piedi prima di entrare in acqua, è un renderci partecipi del suo sentire. Non esiste un filo comune ad unire le sue liriche, quello che le rende coese è la voce che le declama, la voce dell’io parlante. Ed ecco che troviamo poesie sul ricordo e la nostalgia, sull’ amore e sul destino. Beatrice e Grazia Deledda sono separate da poche pagine di carta e sembrano accumunate da un silenzio che si materializza e a Beatrice “tocca le labbra come la pioggia i confini di una rosa” (da Lo pane altrui) mentre diviene “mormorio di canne genuflesse” nella poesia Soliloquio di Efix dedicato alla scrittrice sarda.
Questo fortunato incontro poetico ha il sapore di un piatto dagli ingredienti molto diversi tra di loro ma che alla fine diventa gustosissimo. Che ne sanno in fondo le seppie dell’ esistenza dei piselli?
