13 gennaio 1915, ore 7.48: la Marsica subisce la violenza della natura e circa 30000 anime non vedranno più la luce del sole, addormentati per sempre sotto il cumulo di macerie.
Una scossa di terremoto del 7° della scala Richter (11° Mercalli) distrusse i paesi della conca del Fucino. Niente sarebbe stato più lo stesso. Fu distrutto il tessuto sociale di un intero territorio, le sue radici storiche, i suoi luoghi di culto: tutto nel giro di circa venti secondi.
Al dolore per i morti, si aggiunse il dolore dei sopravvissuti, sfollati in altri paesi e senza più punti di riferimento: il tempo precedente annullato, il tempo futuro incerto, il presente pervaso dall’odore di macerie e di momenti vissuti, ma persi per sempre.
Ancora oggi, a più di un secolo di distanza, quando le campane dell’intera Marsica suonano a morto, sembra si sentano le grida ingoiate dalla terra di chi in quel momento, forse, stava sognando realizzati i suoi sogni.
Vi lasciamo un cortometraggio di Alessandro De Santis dedicato ad Avezzano e alla Marsica tutta.